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Abbiamo intervistato il nostro CEO Gianluca Busi per capire da dove proviene il concept di 22HBG e il relativo punto di vista aziendale.

Gianluca Busi, lei è il fondatore di 22HBG. Alla base di ogni fondazione c’è un’idea, un percorso. Qual è il vostro percorso?

È il percorso di un sognatore. Uno dei maggiori poeti statunitensi dell’800, Thoreau, diceva che “i sogni sono le pietre di paragone del nostro carattere”. E io credo di avere un carattere fatto di creatività e concretezza.

Due caratteristiche che sembrano opposte tra loro, ma che io trovo invece complementari. Creatività e concretezza mi hanno accompagnato in oltre vent’anni di lavoro nell’ambito delle telecomunicazioni e del marketing.

 

 

Oggi che sono CEO e fondatore di 22HBG s.r.l., accompagno le aziende durante il processo di innovazione per incrementare e consolidare la “brand reputation” e, grazie al Gruppo Elenos, leader nel mondo broadcast, diamo supporto tecnologico ai network radio e tv mondiali, tenendo sempre in considerazione i nostri due punti cardine: qualità ed efficienza a livelli altissimi.

Come avete avuto l’idea di creare 22HBG?

Devo ammettere che è una domanda che mi trova sempre impreparato. Perché, in fondo, 22HBG è l’azienda che avevo sempre immaginato da quando, ormai purtroppo tanti anni fa, ho incominciato a interfacciarmi con il settore dell’alta tecnologia applicata ai settori del broadcasting e dei media. Era quella cosa che, a mio modo di vedere, mancava.

Il futuro della radio dall’aria si sposta dall’etere dei megahertz a quello del 5G per offrire programmazioni alternative, appuntamenti on-demand e maggiore versatilità di utilizzo. La radio da matura compagna di viaggio in auto, è diventata una giovane guida che ti propone una piattaforma di informazione e intrattenimento.

22HBG è nata per salire su quell’auto e non farti scendere mai.

Ogni auto però viaggia su una strada. Dove porta quella strada che state percorrendo? Qual è, in sostanza, la vostra mission?

Se mi avessero fatto questa domanda solo pochi anni fa avrei risposto qual era il nostro sogno. Vale a dire realizzare a livello internazionale progetti digitali e offrire soluzioni tecnologiche dedicate al settori del broadcasting e dei media.

Questo è avvenuto anche grazie al fatto di nascere all’interno del Gruppo Elenos, società italiana che – a differenza che nella maggior parte di quanto avviene normalmente -, dopo esser diventata leader europea nelle tecnologie per il broadcasting, è andata a ‘fare shopping’ negli Stati Uniti, acquisendo Broadcast Electronics, produttore a livello mondiale di hardware e trasmettitori radiofonici e principale distributore negli Usa.

Quali sono i valori, la visione dell’azienda?

Il nostro valore assoluto è il lavoro. Lavoro inteso come occasione per i giovani italiani ad alto potenziale di dimostrare al mondo di cosa sono capaci e per questo investiamo molto nella formazione non solo tecnica. Lavoro inteso come arte del fare bene. Lavoro inteso come produzione di qualità.

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Da qui discende necessariamente la vision della nostra azienda, che consiste nell’anticipare il futuro. Non voglio peccare in umiltà, ma mi sento di dover riconoscere ai miei collaboratori quello che sono stati in grado di fare.

E grazie a loro oggi 22HBG è in grado di anticipare i tempi: possiamo dire che, dopo esserci guadagnati il nostro spazio nel settore dell’infotainment in auto, ora stiamo diventando punto di riferimento in assoluto per quanto riguarda i nuovi device, gli smart speaker Alexa e Google Home, che presto popoleranno le nostre case.

Abbiamo parlato dei passi fatti o, per riprendere la metafora dell’auto, dei chilometri percorsi. Quali sono invece i progetti presenti e quelli futuri?

Mi piacerebbe non dover mai distinguere tra presente e futuro. Se devo fare necessariamente delle scansioni temporali, direi che il presente è Fm-World, un’app multipiattaforma che consente di ascoltare tutte le principali stazioni radio via streaming dal proprio smartphone ovunque ci troviamo, e che in auto si integra con i sistemi di bordo e ci consente di avere a disposizione tutte le emittenti italiane in un solo spazio.

Il futuro sono le radio e le tv in streaming, i sistemi in car (carplay, Android Auto, sistemi proprietari), lo Iot (piattaforme di monitoraggio in cloud per network di dispositivi), gli smart speaker, il digital signage.

Siamo partner e ufficio tecnico del gruppo Elenos, stiamo collaborando con Mediaset per sperimentare il controllo remoto di telemetria e di intelligenza artificiale, e sugli smart speaker stiamo lavorando assieme a uno dei maggiori broadcast italiani, RDS.

E, infine, viene la Reno Valley. Mi chiederà cos’è la Reno Valley. È uno dei sogni che devo ancora realizzare, quello di creare qui, a Poggio Renatico di Ferrara, nella pianura padana, sulla sponda del fiume Reno che ci divide da Bologna, un polo tecnologico italiano nel quale sentirsi parte del processo di innovazione.

Uno spazio di condivisione in cui cadono i personalismi e prende forma una singolo obiettivo: anticipare – scusate se mi ripeto – il futuro.

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