Donald Trump ha vinto le elezioni 2016 e nessuno se lo aspettava. Ora dovremo fare i conti con ciò che verrà..e non sarà un eventuale problema solo americano, la tecnologia è ovunque e gli Stati Uniti son da sempre gli apripista.
Infatti un cambio di rotta e di visione statunitense avverrà molto probabilmente in tutti i campi, anche in quello tecnologico. D’altronde Trump nel suo programma e nella sua campagna elettorale non ha dato segnali incoraggianti.
- La Net neutrality è a rischio?
Internet è globale ma le regole le han sempre scritte gli americani, nonostante negli ultimi anni siano nati e son stati resi più indipendenti alcuni organi di controllo, la linea l’hanno sempre tracciata loro. Il problema Net neutrality, ovvero il fatto che Internet sia neutrale ai servizi che offre: nessun servizio ha la priorità sull’altro, a parità di costo di connessione, è vitale per tutti. Un grande primo passo verso una seria regolamentazione in difesa della Net neutrality era stato fatto nel 2015 grazie all’amministrazione Obama. Purtroppo Trump in passato si è espresso in maniera contraria. - La Silicon Valley è molto preoccupata
In generale tutti in Silicon Valley son molto agitati; la maggior parte di loro si era schierata con la Clinton e fortemente contro Trump. La Apple è stata duramente attaccata dal futuro presidente in quanto colpevole di produrre gran parte dei suoi prodotti all’estero e altrettanto duramente ha risposto appoggiando la Clinton pubblicamente. Anche Jeff Besos di Amazon aveva proposto di usare uno dei suoi razzi per spedire nello spazio Trump e più in generale tutti han attaccato Trump ma ora lui ha vinto. Si vendicherà? Nell’attesa la California pensa all’indipendenza dagli USA. - “Cyber” War
“We should turn cyber warfare into one of our greatest weapons against the terrorists.” Così si espresse Trump durante uno dei dibattiti e questo è probabilmente il massimo della sua conoscenza in materia (usando il termine Cyber come sinonimo di internet). Ha decisamente dimostrato più e più volte di non capire come funziona il web e di avere, usando un eufemismo, una vaga conoscenza di cosa siano e come funzionino gli attacchi informatici. Molti hanno addirittura messo in dubbio che lui non sappia nemmeno come usare un computer. - La crittografia è un nemico
Quando qualche mese fa la Apple, appoggiata da praticamente tutte le aziende tech e dai difensori della privacy, rifiutò la richiesta del FBI di creare un sistema di accesso secondario all’iPhone del terrorista di San Bernardino, Trump propose il boicottaggio dei prodotti Apple. La crittografia è un potente alleato in protezione della nostra privacy e metterla in discussione o legiferarci contro, come potenzialmente potrebbe fare il futuro presidente, è un rischio non solo per gli americani, ma per tutti noi che affidiamo gran parte delle nostre vite digitali e i conseguenti dati sensibili ad aziende americane. - NSA e la sorveglianza digitale
Dopo che Snowden ha aperto il vaso di Pandora sul comportamento del NSA, anche verso i cittadini americani, piano piano anche l’amministrazione Obama ha ammesso che “forse” c’è un problema di sorveglianza e ha cominciato un’opera di modifica e di maggiore controllo verso queste agenzie. Il problema è che Trump ha intenzione, non solo di potenziare il sistema ma di tentare il rinnovo del famigerato “Patriot Act”.
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