I ricercatori australiani pronti a sperimentare sull’uomo l’efficacia diagnostica di ‘superdottori’ elettronici.
In qualsiasi epoca, l’errore umano in ambito medico è una variabile che difficilmente può essere esclusa, ma oggi la tecnologia consente di sopperire a tale rischio con l’impiego delle capacità ‘sovraumane’ delle intelligenze artificiali.
Le modalità di intervento e analisi che siamo abituati a conoscere grazie ad applicazioni e assistenti vocali è infatti alla base di un progetto di ricerca dell’università australiana di Adelaide e dell’Australian Institute of Machine Learning, interessati a sviluppare uno strumento digitale in grado di riconoscere tempestivamente i tumori.
Utile sia in fase di diagnosi che di prevenzione, la macchina intelligente sarà istruita grazie a dati sanitari, referti e cartelle cliniche di pazienti anonimi, tra cui oltre 300 mila mammografie, con l’obiettivo di mettere a punto un riconoscimento diagnostico assolutamente certo.
Una volta sviluppata, la tecnologia potrà essere ulteriormente implementata per riconoscere un maggior numero di malattie e anomalie, ma per adesso i ricercatori intendono perfezionare al massimo la riconoscibilità del cancro in vista di un imminente ed importante test sull’uomo.
Prevedendo l’intelligenza artificiale a supporto e servizio dei medici specialisti, il progetto australiano sarà proprio uno dei primi a passare dalla teoria alla sperimentazione umana.
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